La lezione tecnica obbligatoria di lunedì 20 febbraio 2012 ha avuto 2 ospiti provenienti dal nostro CRA, Nino Bondi e Roberto Borgis. Borgis ha tenuto la lezione tecnica ai nostri associati ed ha voluto ribadire i punti di forza e debolezza dell’arbitro e quello che un osservatore valuta in una gara.
Borgis, il riassunto di quanto detto
La valutazione del carattere dell’arbitro parte dalla sua capacità di porgersi verso tutti i presenti, in campo e fuori. Nel caso di visionature, l’O.A. deve considerare che in genere l’arbitro sottoposto al suo giudizio è un elemento inesperto, del quale non va saggiata solamente l’affidabilità oppure l’autorevolezza ma anche (e soprattutto) la sua predisposizione all’attività arbitrale.
Le qualità di un arbitro sono la sicurezza e la decisione, la naturale disinvoltura, l’ascendente che riscuote, l’indifferenza verso il pubblico, la misura e la correttezza nei contatti con gli altri. Sono, invece, da considerare difetti atteggiamenti forzati e quindi innaturali, la supponenza, l’incertezza, l’eccesso di loquacità e di gestualità, la preoccupazione di rimediare ad un errore.
Occorre sottolineare che “condizione atletica” e “pratica tattica”, continua Roberto, sono legate a filo doppio: infatti, uno spostamento razionale, economico e perspicace rispetto all’evoluzione del gioco è necessariamente sostenuto da un grado di allenamento completo. Pertanto, sarà compito dell’O.A. controllare la preparazione atletica secondo questi tre momenti di riferimento, Progressione, Scatto e Fondo.
Tuttavia, è importante descrivere anche l’utilizzo, a titolo preventivo, del richiamo verbale da parte dell’arbitro: detto richiamo, di fatto, non è ufficialmente uno dei possibili istituti disciplinari contemplati (ammonizione, espulsione, inibizione ed allontanamento), ma è di grande aiuto per quei momenti di “picco” della gara dove, magari, l’episodio accaduto richiede un qualcosa in più di un semplice fischio e un qualcosa in meno di una sanzione disciplinare ufficiale.
Il richiamo verbale va analizzato nella sua modalità di effettuazione (gridato, sussurrato, sottolineato con gesti oppure mimica facciale). Però, è sempre bene ricordare che non esiste un modello di prevenzione disciplinare valido per tutte le gare: come recita uno dei luoghi comuni calcistici, “ogni partita ha una storia”. Dopo alcune domande da parte dei nostri associati, presenti in gran numero, il nostro presidente ha ringraziato gli ospiti e ha dato il rompete le righe.