Ognuno di noi ha avuto un buon motivo per diventare arbitro. Qualsiasi esso sia, è stata la miccia di percorso nuovo, che ha percorso, e per tanti ancora percorre il tempo della nostra vita.
Lungo di questo itinere, qualcuno ha scoperto una passione, una vocazione, un sentimento, che lo hanno reso talvolta quello preferenziale tra quelli sportivi o legati al tempo libero.
Sebbene possa sembrarlo, non servono anni di militanza o esperienze di spessore per poter provare sentimenti forti. Esattamente come l’amore, essi arrivano quando meno lo si aspetta, lasciandoci meravigliati ed estasiati. Ed è a questi che vogliamo dare voce.
#PineTellings, un’emozione è per sempre
Apre la rubrica #PineTellings. Di cosa parlerà è immediatamente chiaro dal titolo. Tuttavia, l’argomento sarà a squisita discrezione di chi vorrà esprimerlo, perché un’emozione è bella se è unica. Raccontare ognuna di queste unicità è lo scopo di questa rubrica. Perché arbitrare è passione ed emozione.
Il racconto non sarà unidimensionale, non troverà spazio solo sul sito. Ma anche sui social, sul nostro profilo instagram, attraverso il video. Perché la parola scritta esprime diversamente che quella parlata. Ricordare parlando e ricordare scrivendo hanno due intensità diverse.
In questa prima settimana a parlare saranno alcuni nostri arbitri nazionali, che faranno da “apripista” raccontando il loro cammino culminato con la dimensione nazionale.
Come partecipare?
Chiunque può partecipare al #PineTellings. Per farlo è necessario seguire alcune regole.
- Inviare un video verticale di al massimo un minuto e mezzo, nel quale raccontare il ricordo più bello e l’emozione più forte legata al mondo arbitrale. Se coincidono, va bene lo stesso!
OPPURE (O, IN AGGIUNTA)
- Inviare un articolo di al massimo 600 parole. Non vi sono particolari vincoli, l’importante è che esprimere la propria passione, sotto qualsiasi forma possibile.